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Villa Miari de Cumani

Le nostre #pillolerurali vi accompagnano oggi alla scoperta di uno degli edifici più eclettici e particolari della Bassa Padovana: Villa Miari De’ Cumani a Sant’Elena.

La Villa, edificata intorno a una costruzione fortificata medievale, è caratterizzata dalle particolari mura merlate ghibelline che conferiscono all’edificio principale l’aspetto di villa-castello. Ristrutturato radicalmente una prima volta nel XVII sec., il vasto complesso della Villa Miari De’ Cumani – che comprende la casa domenicale, la serra, l’eremitaggio, il ninfeo, la peschiera e il parco – assume definitivamente nel corso del 1800 per volontà del conte Felice Miari le caratteristiche tipiche di un luogo di villeggiatura. Nel 1855 l’ingegnere Giuseppe Osvaldo Torquato Paoletti progetta il nuovo parco all’inglese, mentre successivamente il figlio del conte Felice Miari, Giacomo Miari De’ Cumani, procede al rinnovo dell’edificio residenziale chiamando il pittore Achille Casanova a realizzare le decorazioni che ornano l’interno della Villa.
L’Oratorio, dedicato ai Santi Antonio e Sabino e consacrato nel 1771, ospita le tombe di alcuni componenti della famiglia e di due amate domestiche.

Nel Salone – in cui Achille Casanova ripropone un fastoso ambiente rinascimentale – le pareti si presentano come se fossero ricoperte, da metà altezza sino al soffitto, con un ricco drappeggio di broccato rosso e il pavimento è in terrazzo veneziano. Sulle vele del vasto soffitto è dipinto un pergolato di rose mentre, nelle lunette sottostanti, sono inseriti gli stemmi con i nomi delle donne entrate per matrimonio nella casata Miari De’ Cumani. Sulle pareti spiccano in successione i ritratti – dipinti e sculture – dei personaggi più significativi nella storia della famiglia. Un altro riferimento ai modelli rinascimentali scelti da Casanova, sono le cornici delle porte in pietra con inciso, a caratteri dorati, due motti che si ripetono con a lato gli stemmi delle famiglie Miari e Cumani.

La “Sala dei quadri” prende il nome dai dipinti più importanti della collezione De’ Cumani, conservati sino a oggi e qui esposti, opera di Jacopo Palma il Giovane. In senso orario da sinistra troviamo: “Maddalena Penitente”, “San Girolamo”, “San Giovanni Battista”, “San Francesco D’Assisi” e, sopra il camino, “Cristo a colloquio con Nicodemo”, dipinti intorno al primo decennio del ‘600. Continuando il percorso troviamo la “Sala dei disegni” dove si trova la grande mappa acquerellata realizzata nel 1668 per volontà di Egidio Cumano, che rappresenta gli edifici del complesso e i campi allora posseduti a Sant’Elena, il documento grafico più importante per ricostruire la storia della Villa. Sempre in questa sala si trova anche l’interessante serie di acquerelli realizzati dall’ingegnere Paoletti che restituiscono la ricchezza e la complessità del progetto ideato per il parco.

 

Domenica 6 maggio sarà possibile visitare Villa Miari De’ Cumani grazie alle visiteguidate gratuite del progetto daiColliallAdige. Per maggior info: http://www.collieuganei.it/storia-territorio/


Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020

Organismo responsabile dell’informazione: GAL Patavino

Autorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione AdG FEASR Parchi e Foreste

 

L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

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