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Villa Selvatico e il colle “della Stufa”

Percorrendo la strada che da Padova conduce a Monselice è impossibile sbagliare: una volta oltrepassato il centro di Battaglia Terme, Villa Selvatico domina il territorio dalla cima del colle di Sant’Elena con il suo maestoso e inconfondibile profilo.

L’esterno dell’edificio è, infatti, caratterizzato dalla presenza di torricelle angolari merlate e, al centro, da una singolare cupola rivestita di piombo, che dà all’insieme un’aria fiabesca dal gusto orientaleggiante.

Voluta dall’omonima famiglia, che decise di edificare in posizione panoramica e dominante un sontuoso palazzo con un’attigua cappella intitolata a Sant’Elena, la Villa fu costruita su un sito noto da secoli con il toponimo “colle della Stufa” per la presenza al suo interno di una grotta sudorifera, che le fonti storiche ricordano essere stata frequentata sin dall’alto Medioevo per curare malattie e alleviare dolori articolari grazie al calore e alle proprietà delle acque termali che qui sgorgavano spontaneamente. 

La grotta di Sant’Elena, che può essere considerata l’archetipo dei moderni stabilimenti termali, fu frequentata in passato anche da illustri personaggi tra cui Francesco Petrarca, il duca Francesco III di Modena, Michel de Montaigne, Stendhal e Hainrich Heine.

La villa è immersa nel parco romantico progettato all’inizio dell’Ottocento da Giuseppe Jappelli che sfruttò le acque dei tre laghetti termali per dare vita a un giardino molto suggestivo grazie ai particolari effetti provocati dagli specchi d’acqua calda in comunicazione idraulica tra loro, che riflettono le fronde ombrose degli alberi secolari circostanti.

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