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Villa Beatrice d’Este

Questa settimana le nostre pillole rurali ci accompagnano nuovamente nel cuore dei Colli Euganei lungo il sentiero del Monte Gemola, con i suoi declivi poco scoscesi caratterizzati dalla presenza di ampi coltivi, prevalentemente vigneti, che dalla bellissima Villa Beatrice d’Este – una delle Ville venete più suggestive di quest’area – nel comune di Baone, ci conduce al borgo di Cornoleda, piccola località nel comune di Cinto Euganeo.

Villa Beatrice prende il nome da una nobildonna e monaca benedettina, Beatrice I d’Este, vissuta in questo luogo dal 1221 al 1226. Figlia del marchese Azzo VI e della seconda moglie Sofia di Savoia, la giovane principessa maturò la vocazione religiosa a seguito di alcuni tragici eventi che colpirono la sua famiglia. Osteggiata nella decisione di abbandonare la vita di corte, trovò inizialmente rifugio presso il convento femminile di Santa Margherita, sul monte Salarola, e, in seguito, fece restaurare un antico monastero che sorgeva sul Monte Gemola, dove fondò una nuova comunità di clausura che sopravvisse per oltre tre secoli e mezzo, diffondendo la fama di santità della propria fondatrice. Nel 1657 la struttura, ormai in abbandono, venne acquistata dal mercante veneziano Francesco Ruberti, che la trasformò nell’attuale villa.

Immaginando di partire proprio dallo scenografico piazzale antistante Villa Beatrice d’Este – dal quale è possibile godere del bellissimo panorama che nelle giornate più limpide spazia fino alle Prealpi – scendiamo all’altezza del portale monumentale in trachite della Villa per imboccare lo stretto sentiero sulla sinistra che entra nella boscaglia. Giunti ad una biforcazione si può decidere se proseguire nel più rapido sentiero di destra o prendere la deviazione a sinistra: in entrambi i casi si confluisce nella mulattiera che velocemente porta al delizioso borgo di Cornoleda – che deve il suo nome al corniolo, un albero da frutto spontaneo – composto da un piccolo gruppo di case, dalla chiesa settecentesca in stile rinascimentale e da Villa Cavalli Pesaro Riolfatto, edificio del 1400.


Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020

Organismo responsabile dell’informazione: GAL Patavino

Autorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione AdG FEASR Parchi e Foreste

 

L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

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