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Before Venice: tra natura e archeologia per riscoprire la storia millenaria dei Colli Euganei e della Bassa Padovana

L’itinerario di oggi alla scoperta del territorio “Before Venice” si ispira a questa storia millenaria e parte da Anguillara Veneta. Qui, dove il fiume Adige rivela nei periodi di magra i resti del castello di Borgoforte (XIV secolo), si trovano antiche testimonianze preistoriche e di epoca romana, come il frammento di edicola funeraria della chiesetta del Capitello e l’elegante pluteo con dei pavoni che si abbeverano, ora conservato presso il Museo Nazionale Atestino.

Si passa poi per Bagnoli di Sopra, celebre per la tradizione vitivinicola che vanta una storia millenaria documentata già dal periodo romano, per arrivare ad Agna e Conselve sulle tracce dell’antica Via Annia (II secolo a.C). 

Si prosegue per Cartura, dove è stata ritrovata una pietra di forma ovale del VI secolo a.C. con un’iscrizione venetica a carattere funerario unica nel suo genere, e si arriva a Pernumia con la sua chiesa arcipretale di Santa Giustina, una delle più antiche pievi della diocesi e dove oggi un percorso di visita ci permette di visitare gli scavi e ammirare i resti della chiesa preesistente (V-VI sec. e 1150).

Percorrendo la Ciclovia del Sale, che segue l’antica via del sale e dello zucchero e si snoda lungo il corso del Vigenzone, arriviamo a Due Carrare per scoprire Pontemanco, piccolo e suggestivo borgo medievale. Qui si trova il più antico mulino del Nord Italia (inizi del 1300), affacciato sul canale Biancolino e dichiarato di particolare interesse monumentale.

Raggiungiamo poi Montegrotto Terme, dove l’ampia area archeologica Aquae Patavinae – Parco archeologico delle Terme Euganee testimonia come le proprietà benefiche delle acque termali euganee siano note da oltre duemila anni.

Nell’ultima tappa del nostro viaggio tocchiamo Este (il nome deriva da Atesis, antico ramo del fiume Adige, che fino al VI secolo d.C. attraversava la città), nell’antichità un’importante città-porto fluviale ricca di luoghi di culto e crocevia di mercanti. La stessa produzione di ceramiche, per la quale la città è ancora oggi famosa in tutto il mondo, è un’attività presente fin dalla preistoria: il Museo Nazionale Atestino ne conserva una preziosa testimonianza.

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