L’Abbazia di Praglia è senza dubbio il più importante e suggestivo luogo di spiritualità dell’area dei Colli Euganei, sorge a circa 12 chilometri da Padova, lungo l’antichissima strada che conduceva a Este, e fu fondata tra l’XI e il XII secolo.
Il suo nome deriva dal termine medievale “pratalea” (località tenuta a prati) e si riferisce probabilmente alla grande opera di bonifica e di messa a coltura delle terre paludose che qui, come in molte altre aree pianeggianti ai piedi dei Colli Euganei, i Benedettini furono i primi a mettere in opera nel Medioevo.
Il complesso attuale comprende la chiesa dedicata all’Assunta, che risale al periodo 1490-1550, e il monastero articolato in quattro chiostri: alla seconda metà del XV secolo risalgono il chiostro botanico, un tempo destinato alla coltivazione delle piante medicinali e oggi elegante giardino, il chiostro doppio circondato dalle celle dei monaci e il chiostro pensile o “del Paradiso”, collocato al primo piano e caratterizzato da colonne e capitelli finemente lavorati. Più tardo è, invece, il chiostro rustico su cui affacciano la foresteria e il centro per conferenze e attività culturali.
Altro ambiente suggestivo è il refettorio monumentale, al cui interno si notano, oltre al magnifico arredo ligneo, una grande “Crocifissione” dipinta da Bartolomeo Montagna alla fine del ‘400 e un pulpito in marmo utilizzato per la lettura delle Sacre Scritture durante i pasti.
L’Abbazia, ancora oggi abitata da monaci benedettini, ospita al suo interno una Biblioteca Monumentale Nazionale, che contiene circa 100.000 volumi, e un importante laboratorio di restauro dei libri e codici antichi.
Curiosità: tra gli ospiti più famosi che soggiornarono a Praglia vi fu lo scrittore Antonio Fogazzaro che ambientò a Praglia una scena del suo romanzo “Piccolo mondo moderno” (1901).
La cicloescursione di domenica 5 luglio “In bici tra Ville Venete e Abbazie” passerà anche dall’Abbazia di Praglia!
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