Con le nostre #pillolerurali ci incamminiamo oggi verso i Colli Euganei, per raggiungere una delle perle di questi territori, il borgo di Arquà Petrarca.
Considerato tra i più belli e caratteristici dei Colli Euganei, il nucleo insediativo di Arquà Petrarca ha origini molto antiche, nei pressi del Lago Costa, infatti, è stata ritrovata una stazione palafitticola preistorica risalente all’età del Bronzo.
Nella visita alla città che accolse negli ultimi anni della sua vita il famoso poeta cui deve oggi il nome, ci soffermiamo in particolare ad ammirare il complesso composto dalla Loggia dei Vicari e dall’Oratorio della SS. Trinità, che si apre su piazza San Marco e che rappresenta un interessante esempio di coesistenza tra religione e politica.
La Loggia dei Vicari è uno dei più pregevoli monumenti di epoca medievale e veneziana di Arquà Petrarca: la sua costruzione risale al XIII secolo e per secoli fu la sede della vicarìa di Arquà, una delle amministrazioni periferiche più importanti della provincia di Padova e dei Colli Euganei, insieme a quella di Teolo. All’interno della Loggia si svolgevano le assemblee presiedute dal vicario, alle quali partecipavano tutti i capifamiglia del luogo che si riunivano per prendere le decisioni più importanti legate alla gestione sociale, giuridica ed economica del loro territorio. Gli stemmi delle famiglie a cui appartenevano i vicari, venivano rappresentati lungo le pareti della Loggia, a ricordo del loro mandato; alcuni si sono conservati e sono ancora visibili.
L’oratorio della Santissima Trinità, collegato alla Loggia, era utilizzato per le funzioni religiose al termine delle assemblee vicariali ed era anche il luogo di culto preferito dal Petrarca. All’interno dell’Oratorio – la cui presenza è testimoniata prima del 1181 – sono custoditi il prezioso polittico di Sant’Agostino di Jacobello di Bonomo (1370) e la pala della Trinità di Jacopo Palma il Giovane (1626).
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